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ESCLUSIVA – Fantini: “Alla Cremo i primi passi. Simoni? Come un padre”

Il doppio ex del match di domenica ci ha presentato la gara, facendo però anche un tuffo nel proprio passato

Arrivato giovanissimo all’ombra del Torrazzo, Enrico Fantini ha comunque avuto la possibilità di conoscere un grandissimo della storia grigiorossa come Gigi Simoni, il quale l’ha preso sotto la propria ala lanciandolo nel calcio “dei grandi” all’età di 19 anni.

Raggiunto dalla nostra redazione in quanto doppio ex di CittadellaCremonese, Fantini ci ha quindi raccontato chi sia stato per lui il mister, spendendo poi ovviamente due parole anche sul presente della squadra di Pecchia e sul mercato.

Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva all’ex attaccante.

Cittadella-Cremonese è una partita da doppio ex: che ricordi la legano alle due squadre?
«La Cremonese è stata la mia prima vera esperienza nei professionisti: mi prese Simoni e mi diede la possibilità di giocare in Serie A. Nonostante un campionato difficilissimo culminato purtroppo in una retrocessione, alla riuscii a racimolare una ventina di presenze. A Cittadella arrivai invece qualche anno dopo: eravamo in C1 e giocai lì solo per cinque mesi, però fu un’esperienza importante che mi permise di andare in Serie B al Chievo».

Visto che l’ha nominato, che ricordi ha di Gigi Simoni?
«Prima di essere un allenatore, era un padre: aveva una gestione “familiare” e confidenziale, inoltre era una persona a modo e corretta con tutti. Ovviamente era poi anche un ottimo mister, ma questo non lo dico io, bensì i fatti…».

La Cremo dopo l’arrivo di Pecchia pare essersi ripresa…
«Il cambio di allenatore porta sempre un certo entusiasmo, bisogna vedere se sarà possibile mantenerlo fino alla fine. Speriamo non si adagino sugli allori dopo i primi buoni risultati».

Con tutto un girone davanti, si può puntare a rientrare in gioco per i play-off oppure è meglio continuare a guardarsi alle spalle?
«La Cremonese è una società ambiziosa e sicuramente la matematica permette di pensare a un ritorno in corsa per la zona play-off. Certo il Covid rende tutto più imprevedibile e difficile, però se la giocheranno fino alla fine».

Il mercato volge al termine e a Cremona sono arrivati molti giocatori nuovi: come valuta il lavoro di Braida?
«Già aver puntato su giocatori giovani ma importanti come Colombo e Carnesecchi la dice lunga sulla voglia della Cremo di risalire la china: tutti i giocatori arrivati sono elementi ottimi per la categoria e rappresentano mosse logiche per una società che investe e che, ripeto, ha grandi ambizioni».

Parlando dell’avversario, che Cittadella si aspetta?
«Il Cittadella è una squadra che mi incuriosisce: è una specie di “isola felice” con pochissime pressioni, ma che ormai da anni si fa sempre valere. Il merito è sia di Venturato che di una società che investendo bene ha preso una squadra dal nulla e l’ha portata ad alti livelli, togliendosi anche lo sfizio di lanciare qualche giocatore molto interessante come per esempio Kouamé. Non so cosa aspettarmi per domenica, ma non vedo l’ora di scoprirlo!»

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