
L’ex tecnico grigiorosso ha commentato ai nostri microfoni l’esonero di Bisoli e l’arrivo del nuovo allenatore
È un Massimo Rastelli quasi stupito ma anche un po’ polemico quello che, raggiunto dai nostri microfoni, ha commentato l’esonero di Bisoli e l’arrivo di Pecchia.
Di seguito, infatti, le dichiarazioni rilasciate dall’ex tecnico grigiorosso ai nostri microfoni durante la nostra intervista esclusiva.
Partiamo dal principio: cosa non ha funzionato nella Cremonese quest’anno?
«È una domanda che mi sono fatto spesso anch’io, perché nonostante a Cremona ci siano condizioni per fare bene e vengano sempre costruite squadre di livello affidate a quelli che io reputo bravi allenatori, inspiegabilmente si fa sempre fatica a ottenere risultati prefissati. C’è chi parla di pressioni da parte della Società per raggiungere la Serie A, ma io francamente da allenatore non l’ho mai avvertita, anche perché comunque chi fa questo mestiere deve saper gestire la pressione…»
Alla fine, come spesso capita, ha pagato l’allenatore. Scelta che ci può stare oppure capro espiatorio?
«Sinceramente mi sono meravigliato che la Società abbia avuto tutta questa pazienza che invece con me non ha avuto, nonostante io avessi molti più alibi: io per esempio al contrario di Bisoli non avevo avuto carta bianca e non avevo potuto costruire la squadra, ritrovandomi con tanti giocatori che non scendevano in campo da tempo o che non avevano svolto il ritiro. Ciononostante, dopo sette partite avevamo tre vittorie e dieci punti, un bottino in linea con l’obiettivo che ci avrebbe permesso di giocarci le nostre carte. Quest’anno la squadra dopo sette partite aveva tre punti, ma a Bisoli è stata giustamente data la possibilità di provare a trovare il bandolo della matassa. Chiaro però che se le prestazioni restano altalenanti e i risultati non arrivano, il primo a pagare è l’allenatore…».
È arrivato Pecchia, un allenatore che negli ultimi anni ha fatto vedere alti e bassi: cosa ne pensa?
«Conosco Fabio ed è un allenatore molto serio, bravo e preparato, inoltre è uno perbene, anche perché al Cavaliere piace quel determinato tipo di persona. Non sta a me giudicare se sia il profilo giusto, ma mi auguro che possa portare i risultati che si aspettano a Cremona».
