
Il collega cremonese commenta il momento di crisi dei grigiorossi e racconta il suo legame con Cremona e la squadra del Torrazzo
Chiusa la prima parte di stagione facciamo il punto sulla Cremonese insieme al giornalista e tifoso cremonese Gianni Balzarini di SportMediaset.
Ecco le sue parole sul “momento no” dei grigiorossi nella nostra intervista esclusiva.
Cosa ne pensa del momento della Cremonese?
“Momento assurdo, pazzesco perché la Cremonese è una squadra costruita per ben altre ambizioni. Non si riesce a capire perché una rosa così si trovi a dover lottare per la salvezza”.
Secondo lei quale può essere il motivo di questa crisi?
“Ho seguito la partita persa contro il Chievo e posso dire che, a parte l’episodio dubbio del rigore su cui la squadra non ha colpe, ho visto giocatori paurosi che quasi si nascondevano per non ricevere il classico pallone “che scotta”. Questo significa che la Cremonese è una squadra che con la testa non riesce a essere sul pezzo. È inammissibile che una compagine in svantaggio lasci spazio all’avversario senza imbastire una ripartenza. Non so se sia un problema tattico o altro, tecnico non lo è sicuramente. I giocatori sono anche abbastanza validi”.
Chi non si sta esprimendo al meglio? E chi sta facendo bene in grigiorosso?
“Ciofani è la delusione di questa prima parte di stagione. È un grande attaccante di categoria e non solo, ma fin qui non ha inciso. Ci devono essere dei problemi all’interno della squadra perché un giocatore del suo calibro non può fare male in una società che punta in alto. Indicare un giocatore che sta facendo bene è difficile, ma a me piace un sacco Castagnetti”.
Cosa ne pensa dell’operato di Pierpaolo Bisoli?
“Appena arrivato Bisoli ha fatto subito bene. C’era bisogno del cambio di panchina e della cosiddetta sterzata psicologica e così è successo. Il tecnico di Porretta Terme è molto valido in questo. Ora vedo che tutto questo si è smontato davanti ai suoi occhi. Ha dato l’anima per la Cremo, ma non è riuscito a trasmettere determinati concetti. Non c’era più la capacità di mantenere la coesione tra la panchina e la squadra, questo si vedeva anche da fuori. In questi casi, senza dare colpe a nessuno, un cambio di panchina è necessario…”.
Nel mercato di gennaio con Braida d.s. ci sarà una rivoluzione?
“Girano tanti nomi intorno alla Cremonese. Braida sta cercando giocatori in grado di dare una svolta ad un campionato non brillante. Io sono vecchio stampo, ricordo una Cremonese formata da giocatori di proprietà grigiorossa. Gente che aveva grande senso di appartenenza alla maglia. Ora con i problemi economici che colpiscono le varie società è difficile trovare giocatori di questo tipo. Cremona oramai è di passaggio per i giovani, molti di essi non vivono al 100% la realtà in cui giocano e non riescono a legarsi alla maglia. Devono arrivare giocatori che sappiano per quale squadra stanno giocando”
Parlando di senso di appartenenza alla città, che ricordi ha lei di Cremona e della Cremonese?
“Cremona è la mia città, le mie radici, il mio sangue, ci sono nato e cresciuto. All’ombra del Torrazzo ci vivono ancora mio fratello avvocato e la mia famiglia. Ho ricordi bellissimi legati alla città e alla Cremonese. Sugli spalti dello Zini ho tifato la Cremo di Mondonico, da giornalista Mediaset ho seguito i grigiorossi di Simoni. È stato pazzesco seguire da vicino il club della mia città. Sono legato a Bencina, Montorfano, Vialli, Nicoletti, Gualco. Gente che sapeva per quale squadra stava giocando, giocatori che davano l’anima e il sangue per la maglia. Vorrei calciatori così alla Cremo ma ora come ora non si vedono più. Sono tempi diversi in cui faccio fatica a ritrovarmici.”.
Che cosa ne pensa del calcio senza il pubblico? Può incidere sulla prestazione dei calciatori?
“Questo assolutamente non è calcio. Sono d’accordo con quello che dice Mihajlovic: quelle che si giocano oggi sono partite in cui può succedere di tutto, una roulette russa perché non c’è più la tensione legata al fattore campo. Questo dimostra come il pubblico incida molto sulla prestazione dei singoli calciatori ma anche di un intero collettivo. È un’imitazione di calcio e spero che si torni presto alla dimensione precedente. So che Cremona patisce molto questo, ha un pubblico fantastico, una Curva che molte società se la sognano. Sarebbe stata d’aiuto durante il momento di crisi della Cremonese”.
La redazione di CalcioCremonese ringrazia il collega Gianni Balzarini e gli augura un buon lavoro.
