Il nuovo attaccante grigiorosso nel pomeriggio si è presentato alla stampa cremonese
È un Samuel Di Carmine carico ma anche molto schietto quello presentatosi quest’oggi alla stampa cremonese: incalzato dalle domande dei giornalisti presenti in sala stampa, l’attaccante non ha per esempio nascosto di aver riflettuto parecchio prima di accettare di scendere di categoria.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del nuovo acquisto grigiorosso.
LA TRATTATIVA. «Ringrazio la proprietà per portarmi qui perché hanno fatto un grande sforzo. La trattativa è stata lunga: ho riflettuto molto prima di scendere di categoria perché per arrivare in Serie A ho dovuto fare molta fatica e segnare tanti gol, dimostrando poi a me stesso di poter stare in mezzo a quegli attaccanti. La società della Cremo e mister Pecchia però mi hanno convinto e sono felice della scelta che ho fatto. Le due partite giocate con il Verona? Sapevo che sarei andato via, ma mi dispiace non essere riuscito a segnare».
GLI OBIETTIVI E IL NUMERO. «Dopo un anno non positivo la voglia di fare gol è tanta: voglio rimboccarmi le maniche, segnare tanto, dimostrare il mio valore e aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi. Non parlo di quanti gol posso fare, ma sicuramente onorerò la maglia. Che numero ho scelto? Il 29, il mio giorno di nascita (29 settembre, ndr). Volevo il 10 (di Buonaiuto, ndr), ma era già occupato! (ride, ndr)».
LO STATO DI FORMA. «Ho 33 anni, ma sto a dire se sto bene o meno, questo lo vedrete in campo. A Verona non ho fatto la preparazione perché ho avuto dei problemi, ma sono due settimane che mi alleno e ora c’è la sosta, quindi va bene così: cercherò di entrare negli schemi del mister il prima possibile».
LE CARATTERISTICHE. «Io sono un centravanti, mi piace finalizzare. Vengo anche incontro e mi muovo, però mi piace segnare, non sono una seconda punta. Mister Pecchia gioca in modo molto offensivo e può esaltare le mia qualità, quindi sono qui anche per questo motivo. I compagni di reparto? Ho giocato con Buonaiuto (al Perugia, ndr), so come si muove e lui sa cosa voglio io, quindi penso che ci troveremo bene insieme».
LA PIAZZA. «I tifosi della Cremonese mi hanno già fatto sentire il proprio calore attraverso i social, quindi non vedo l’ora di vederli allo stadio».
LA CADETTERIA. «A prescindere dalle squadre, la Serie B è sempre un campionato con difficile e anche chi sale dalla Serie C sa essere rognoso. L’importante in questa categoria non è il nome, ma il gruppo. Pensate all’Hellas: come nomi eravamo uno squadrone e sembrava dovessimo vincere il campionato a febbraio, invece fummo promossi a fatica».