
L’ex difensore bresciano autentica bandiera grigiorossa, ha parlato con Il Giornale di Brescia in vista della gara di sabato
Brescia–Cremonese rappresenta senz’altro una partita speciale per Mario Montorfano: bresciano di nascita, l’ex difensore è stato un’autentica bandiera all’ombra del Torrazzo, dove pur con qualche pausa, ha trascorso più di trent’anni.
Raggiunto da Il Giornale di Brescia, l’ex difensore ha quindi parlato in vista della gara di sabato. Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
LA CREMONESE. “Quando avevo quattordici anni e giocavo nella Leonessa mi dissero che sette miei compagni erano stati selezionati dal Brescia e che io sarei invece passato alla Cremonese. All’inizio di rimasi male, ma poi quella divenne per me come una seconda casa. In ogni derby ho sempre dato il massimo, sia perché fa parte del mio carattere e sia perché ci tenevo a dimostrare che si erano sbagliati sul mio conto».
SCONTRO-SALVEZZA. «A inizio stagione mi sarei aspettato di tutto, tranne che Brescia-Cremonese sarebbe potuto essere uno scontro-salvezza. Le Rondinelle hanno un organico per stare nella zona play-off e lo stesso pensavo della Cremonese, invece i punti in palio sabato sono pesanti per altri motivi. Chissà, forse è dipeso anche dai cambi in panchina da parte e dall’altra: a volte sono utili, a volte invece si arriva a questa decisione perché non paghino altri, ma ciò toglie sempre stabilità…».
LE DUE SQUADRA. «Domenica contro il Chievo ho visto un Brescia aggressivo, energico e che ha mostrato lo spirito giusto davanti a un avversario forte. Dall’altra parte Pecchia, subentrato a Bisoli, ha permesso alla Cremonese di fare qualche passo in avanti: cercano di giocare sempre palla, vanno a prendere alti gli avversari, provano a fare la partita. Ecco, dovessi dare un consiglio al Brescia, direi di stare attento a questo e a Valeri, giocatore interessante».
