L’ultimo test della Cremonese prima dell’esordio in Coppa Italia ha fornito indicazioni preziose sul calcio che Davide Nicola intende proporre. Contro la Reggiana, già rodata da sei amichevoli, i grigiorossi hanno mostrato un gioco dinamico e non ancorato a un’unica idea tattica, alternando schemi e movimenti con fluidità.
Il tecnico è partito da un 3-5-2 di base, trasformato però in corsa in un 4-4-1-1 grazie ai continui cambi di posizione. Fondamentale il ruolo del difensore laterale destro Sernicola, che in fase difensiva agisce da terzo centrale accanto a Baschirotto e Bianchetti, mentre in ripartenza si apre e spinge alto, coordinandosi con il laterale opposto Pezzella. Quest’ultimo valuta la manovra e, quando possibile, attacca in ampiezza per aprire il campo su entrambe le fasce.
Anche gli esterni offensivi, come Floriani Mussolini, hanno cercato profondità, mentre gli interni mancini (Zerbin nel primo tempo, Vandeputte nel secondo) hanno alternato gioco in ampiezza e inserimenti verso il centro per supportare le punte. Gli attaccanti hanno lavorato in coppia, alternandosi tra il posizionamento tra le linee e l’allungamento della squadra.
Difensivamente, la Cremonese ha concesso poco, fatta eccezione per un rigore da rivedere. L’equilibrio difensivo, elemento chiave per Nicola, non ha limitato la fase offensiva: molti giocatori hanno partecipato alla manovra, ma con attenzione nel rientro rapido per ricomporre la struttura di squadra.
Il risultato è stato un calcio variabile, studiato e generoso, con margini di miglioramento ma già capace di offrire soluzioni tattiche imprevedibili e una forte applicazione collettiva.