Un anno dopo, la Cremonese è di nuovo in finale playoff per la Serie A, e stavolta ci arriva con una convinzione diversa, frutto di una rimonta poderosa e di una gestione tecnica impeccabile. Il 3-0 rifilato alla Juve Stabiaallo Zini ha spazzato via il 2-1 subito all’andata, rilanciando le ambizioni grigiorosse e confermando il valore della squadra guidata da Giovanni Stroppa, che ha saputo leggere e interpretare la partita in maniera perfetta.
Come sottolinea Cremonasport, le mosse del tecnico si sono rivelate decisive. In particolare, la scelta di rinunciare a un centravanti fisso per affidarsi a un attacco mobile, composto da Dennis Johnsen e Franco Vazquez, ha mandato in crisi la difesa campana. Vazquez, al rientro dopo una lunga squalifica, ha illuminato la manovra, risultando imprendibile tra le linee. Johnsen ha confermato il suo ottimo stato di forma, con un’altra prestazione incisiva e un gol che ha chiuso i conti.
Non meno importante è stata la spinta sulle corsie esterne, dove Barbieri è stato protagonista assoluto: instancabile, efficace nei duelli e preciso nei cross, ha creato continui grattacapi alla retroguardia ospite. Da segnalare anche la maturità tattica di Folino e l’intelligenza in regia di Castagnetti, che ha firmato il gol del vantaggio. A completare il tris ci ha pensato Vandeputte, con una conclusione precisa che ha sancito il passaggio del turno.
Ora la finale con lo Spezia: in palio la Serie A
Il cammino non è finito. All’orizzonte c’è lo Spezia, terza classificata nella regular season, che ha eliminato il Catanzaro con due vittorie convincenti (2-0 all’andata, 2-1 al ritorno). La squadra di Luca D’Angelo, organizzata e concreta, rappresenta un avversario insidioso, forte di una difesa granitica (33 reti subite in tutto il campionato) e di un attacco che fa male, soprattutto sui calci piazzati.