Cremonese e Venezia, modi di versi per puntare alla Serie A

Le due formazioni tentano l'assalto alla Serie A con schemi simili ma interpreti in maniera diversa

Nella finale dei playoff di Serie B si sfideranno le due formazioni che più hanno meritato questa opportunità: Cremonese e Venezia. Le squadre arrivano all’appuntamento in grande forma e consapevoli delle proprie capacità. Insomma, sarà una sfida da non perdere tra due modi diversi di intendere il calcio e due metodologie di lavoro differenti per conseguire il medesimo obiettivo: la promozione in Serie A.

Chi va in Serie A tra Cremonese e Venezia?

Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, la prima differenza sta tra i due allenatori: Paolo Vanoli in Serie A c’è stato solo da giocatore e comunque vada questa finale la prossima stagione il salto lo farà. Giovanni Stroppa, da tecnico, ci è già arrivato due volte (con Crotone e Monza) ma non ha avuto la possibilità di giocarsela a dovere. Passando al campo, la Cremonese vanta la difesa meno battuta del campionato. Entrambe le squadre giocano con la linea a tre, ma se Vanoli schiera tre armadi davanti al portiere Joronen, impeccabile tra i pali ma da rivedere con i piedi, Stroppa al suo trio chiede anche inserimenti come i braccetti moderni e il secondo gol al Catanzaro è stato emblematico. A centrocampo, nel Venezia c’è un play atipico come Tessmann, nella Cremonese uno classico come Castagnetti. Come mezzala Vanoli non rinuncia mai a Busio, uomo ovunque, mentre l’altro può essere Lella oppure Ellertsson, un muscolare. Come Stroppa, che affianca un giocatore tanto cresciuto come Collocolo (o Pickel) a un vero trequartista: Buonaiuto è nel momento migliore della stagione e si scambia spesso con Vazquez. Sulle fasce Candela e Zampano sfideranno Zanimacchia e Sernicola. Infine l’attacco. Pohjanpalo si è preso quel titolo di miglior marcatore che Coda ha vinto due volte di fila, ma in questi playoff è ancora a secco e non ha proprio brillato al contrario del bomber della Cremonese, che s’è sbloccato nel ritorno contro il Catanzaro. Però le semifinali hanno detto anche che non ci sono soltanto loro. Per il Venezia a Palermo è andato a segno Pierini e scalpita un Gytkjaer che due anni fa col Monza (proprio di Stroppa) decise la finale di Pisa. Per la Cremonese invece all’andata hanno timbrato Tsadjout e l’eterno Ciofani, mentre al ritorno si sono esaltati i trequarti Vazquez e Buonaiuto. Insomma, è un lusso. Senza dimenticare un certo Johnsen, passato a gennaio da Venezia a Cremona per circa 3 milioni senza lasciare traccia.

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